Vivere all'estero

Ultimo post da Londra, ultimo weekend a Varsavia

Written by Amiche di fuso

Ultimo post da Londra: cambio nuovamente “cognome” per Amiche di Fuso, anche se ancora una volta mi sembra piu’ un ripartire da Varsavia e forse avrei dovuto tenere per coerenza emotiva quel Valentina Polonia con cui e’ iniziata anche l’avventura di ADF.

Pochi giorni fa lo abbiamo detto alle bambine e da quel momento e’ diventato piu’ reale, anzi piu’ inevitabile. Anche se, a dirvela tutta, dentro di me finche’ non arrivano i visti, continuo a immaginare un enorme colpo di scena che ci lasci in Europa, della serie care amiche, mamme, maestre, bambine, vicine, nonne e’ stato tutto un ultimo arrivederci e ultimo abbracciarsi e ultimo frignare insieme ma.. non era vero!

Non che non ce lo aspettassimo, siamo arrivati qui due anni fa sapendo di aver la data di scadenza, anzi abbiamo gia’ avuto un anno in piu’ del previsto, inizialmente: da una parte, questo ha fatto si’ che non ci lanciassimo mai davvero a far di questa casa un luogo accogliente, dall’altra e’ stata certamente la permanenza piu’ facile mai affrontata.

Sono arrivata qua senza barriera linguistica, senza shock culturale, con un gruppetto fantastico di amiche di vecchia data e ricordi altrettanto sedimentati di una me piu’ giovincella e selvaggia, conoscendo da anni la citta’ e i suoi luoghi, pregi e difetti.

Costruire sopra questo telaio pronto e’ stato veloce e naturale: non ho vissuto Londra in termini turistici; ho vissuto a Londra approfittando a piene mani del capitale piu’ prezioso di questa citta’, l’incredibile concentrazione di persone dalla storia interessante, provenienti da ogni luogo e background.

Sì, sono arrivate le lacrime anche questa volta: mi mancheranno moltissimo le persone che hanno fatto parte di questa permanenza, quelle che c’erano prima e quelle che si sono aggiunte.

Ormai dopo dodici anni di questa vita lo sappiamo che non ci perderemo, che resteremo in contatto e ci rivedremo ancora, ma non averle nel quotidiano sara’ difficile certi giorni, e non solo all’inizio come si vuole credere, no. Il buco lasciato dalle persone lo senti di colpo un giorno che ti alzi stanca e il cielo e’ bigio e la lista delle cose da fare degli ultimi sedici giorni ti cade addosso, anche se in teoria sei gia’ bella che inserita e hai gia’ una nuova rete umana.

Perche’ alla fine, in questo spostarsi ciclico, la parte ovviamente affascinante e’ scoprire posti nuovi nel weekend, ma il quotidiano e’ l’osso duro. E quando cominci da zero e’ solo tuo:  quel vortice ripetitivo del portare i figli a scuola, riempire la cambusa, svuotare la cambusa per cucinare, lavare stendere piegare e si ricomincia, i compiti, le mille cose burocratiche e amministrative etc.

Quando ti ritrovi in lacrime nella corsia del supermercato, e nemmeno sai elaborare i motivi se sei al primo giro di espatrio, te lo dico io che ci son gia’ passata cinque volte in dodici anni, la risposta e’ che il quotidiano e’ una merda emotivamente inesorabile, sei sola a gestirlo e devi pure farti forza perche’ da te dipende il quotidiano dei piccoli che vi siete portati dietro. Quando finalmente nel tuo quotidiano arriva l’empatia profonda di qualcun’altro, senti quel click perfetto tra le tue parole e quelle della persona che ti sta di fronte e parte la musica di sottofondo ed e’ allora, solo allora, che che il quotidiano diventa la cavalcata settimanale che porta al famoso weekend affascinante.

Andare via da Londra per me non e’ uno strappo al cuore in termini di posti: non ho vissuto Londra come una scoperta avventurosa, gia’ la conoscevo, mi sono spostata attraverso la citta’ per raggiungere quasi sempre qualcuno, senza realmente aver attenzione per dove, ma solo per chi. Ho visto Musei, monumenti, parchi, palazzi, come tutti, ma non ho ipoteticamente lanciato il mio cuore nella fontana di una piazza, come ho fatto a Varsavia quattro anni fa, per ritrovarlo sempre li’, a galla, che mi aspetta, ogni volta che ripasso, per ricordarmi dove appartengo.

Che poi non e’ successo solo a Londra: mi mancano tantissimo le persone conosciute a Ginevra e Bruxelles e Houston, mentre al fondale dei nostri incontri non e’ che pensi un granche’.

Solo Varsavia e’ un luogo che mi manca quanto le persone che ho conosciuto li’, ed e’ per questo che tendo instintivamente a portare o desiderare di portare le mie amicizie sparse ovunque a casa mia, a Varsavia, anche solo per una festa, per un weekend, per sentire le loro voci e ridere insieme nel mio salotto, e poter ad ogni ritorno, trovare il ricordo delle persone a cui tengo nel mondo, li’,  nel mio salotto quello vero, quello permanente, quello che ci sara’ anche tra anni quando saremo scesi da un pezzo da questo girotondo di vita all’estero.

Sono tornata a casa nei due ultimi weekend, prima con le amiche, dopo noi cinque. Avevo bisogno di questo passaggio, nel mezzo delle operazioni di sgancio londinese e riaggancio californiano.

Quando giro le chiavi ed entro, anche se siamo stati lontani per mesi, non sento nemmeno per un attimo di entrare in una casa disabitata. Sono state talmente tante le risate, le feste, i ritrovi, la vita concentrata tra questi spazi, che l’aria mi abbraccia mentre ci cammino dentro e scoppio di serenita’.

Ieri pomeriggio, nel sole piu’ sfavillante e cocente dell’estate nordica, ho girato le chiavi al contrario, mentre con i bambini  dicevamo “ciao casetta, ci vediamo a Natale”. E’ piu’ leggero partire, quando sai dove tornare.

Ps. Una delle mie nuove amiche-per-sempre londinesi dice che non esistono le coincidenze. Dopo aver scritto questo post, ho letto sulla bacheca di una amica che vive in Texas, una citazione di Italo Calvino tratta da Eremita a Parigi: “Il luogo ideale per me e’ quello in cui e’ piu’ naturale vivere da straniero”.

 

Valentina Inghilterra

Ha collaborato con Amiche di Fuso da luglio 2014 a giugno 2018

 

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Amiche di fuso

Amiche di fuso è un progetto editoriale nato per dare voce alle storie di diverse donne, e non solo, alle prese con la vita all'estero. Vengono messi in luce gli aspetti pratici, reali ed emotivi che questa esperienza comporta e nei quali è facile identificarsi. I comuni denominatori sono la curiosità, l'amicizia e l'appoggio reciproco.

2 Comments

  • Back to USA allora! Buona partenza….buon tutto! E stavolta non nel mezzo dell’anno scolastico almeno! A presto e attendiamo nuove avventure!

  • Back to USA allora! Buona partenza….buon tutto! Spero tu ti troverai meglio che in Texas…! A presto e attendiamo nuove avventure!

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